Indice
- 1. Mostra ciò che succede invece di raccontarlo
- 2. Lascia la storia (e il tuo pubblico) in sospeso
- 3. Racconta la tua storia in tre atti
Nel mondo digitale, il modo in cui raccontiamo una storia può fare la differenza tra coinvolgere il pubblico e perderlo. Lo storytelling è diventato un’arte essenziale per comunicare in modo efficace i propri servizi e attività.
Utilizzare tecniche di storytelling non solo cattura l’attenzione, ma crea anche una connessione emotiva con il pubblico.
In un articolo precedente avevo già analizzato tre tecniche di storytelling, se ti interessa approfondire puoi leggere l’articolo qui.
In questo articolo esploreremo altre tre tecniche di storytelling che possono trasformare la tua comunicazione online: Show, don’t tell, Cliffhanger e Struttura a tre atti.
Scopriremo come ciascuna di queste tecniche narrative può essere applicata nel contesto del marketing per piccole aziende e brand per rendere la narrazione più avvincente e coinvolgente.
1. Mostra ciò che succede invece di raccontarlo
La tecnica Show, don’t tell si basa sul principio di mostrare le emozioni e le azioni attraverso dettagli sensoriali e comportamenti, piuttosto che dichiararle esplicitamente. Per esempio, se stai promuovendo un agriturismo in Toscana, non limitarti a dire che l’ambiente è rilassante. Mostra la tranquillità descrivendo i suoni delle cicale al tramonto, la vista delle colline verdi e il profumo dei cipressi nell’aria.
Questo approccio rende le narrazioni più vive e tangibili. Capito come funziona?
Proviamo a fare un esempio pratico di marketing emozionale che usa questa tecnica di storytelling.
Un’azienda vinicola può utilizzare Show, don’t tell nei suoi contenuti di marketing raccontando la storia del vino attraverso le esperienze sensoriali. Invece di limitarti a dire “il nostro vino è raffinato”, potremmo descrivere una degustazione: “Il vino si apre con un bouquet di frutti di bosco maturi, seguito da note di vaniglia e un finale liscio e vellutato che si adagia sul palato come una carezza”. La descrizione, per quanto semplice, permette al pubblico di “assaporare” il vino attraverso le parole, creando un’esperienza immersiva.

2. Lascia la storia (e il tuo pubblico) in sospeso
Il Cliffhanger (traducibile come “finale sospeso”) è una tecnica narrativa che lascia la storia in sospeso, generando suspense e mantenendo il pubblico desideroso di sapere cosa accadrà dopo. Questo approccio è efficace per mantenere alta l’attenzione e incentivare il ritorno del pubblico.
La tecnica Cliffhanger può essere utilizzata alla fine di un articolo di blog o di un post sui social media per incoraggiare il pubblico a seguire ulteriori aggiornamenti.
Facciamo un altro esempio pratico, giusto per avere le idee più chiare.
Mettiamo il caso che tu sia un orafo artigiano che sta cercando un modo originale per raccontare online la nascita di un nuovo prodotto. Ecco, un cliffhanger può essere usato per raccontare il processo di creazione di un’opera d’arte o di un prodotto, terminando ogni fase con un elemento di incertezza o anticipazione.
Così, un orafo che sta realizzando un gioiello unico potrebbe raccontare la sua storia in più post su un blog o su Instagram, descrivendo ogni fase del processo creativo. Alla fine di ogni post, può lasciare un cliffhanger, come ad esempio: “La gemma finale deve ancora essere incastonata. Che pietra preziosa sceglierò per completare questo capolavoro? Scopritelo nel prossimo post!”.
Questa tecnica mantiene il pubblico coinvolto e curioso, incentivandolo a seguire il processo fino alla fine.
3. Racconta la tua storia in tre atti
La Struttura a tre atti è una delle forme più classiche di narrazione, divisa in tre parti: introduzione, sviluppo e conclusione. Questa struttura aiuta a organizzare la trama in modo chiaro e avvincente, guidando il pubblico attraverso una storia completa e soddisfacente.
Per utilizzare questa tecnica, si può iniziare presentando un problema o una situazione (Atto 1), sviluppare la narrazione con le sfide o le esperienze (Atto 2), e concludere con una risoluzione o una riflessione (Atto 3). Questo schema è utile per raccontare storie di successo dei clienti o descrivere l’evoluzione di un prodotto.
Facciamo l’esempio di una fotografa freelance che vuole raccontare un nuovo progetto a cui sta lavorando. La nostra fotografa potrebbe usare la struttura a tre atti per parlarci della storia del suo nuovo progetto fotografico.
Nell’introduzione, potrebbe descrivere il concept iniziale e le aspettative del cliente. Nel corpo centrale, raccontare le sfide incontrate durante le sessioni di fotografia, come il maltempo o l’imprevisto tecnico. Infine, nella conclusione, mostrare i risultati finali e il feedback entusiasta del cliente, magari accompagnando il racconto con immagini prima e dopo. Questo approccio non solo mostra le capacità tecniche della fotografa, ma coinvolge emotivamente il pubblico, che può vedere il processo creativo dall’inizio alla fine.
Come abbiamo visto, le tre tecniche di storytelling proposte in questo articolo possono adattarsi benissimo a diversi casi e a storie molto differenti tra loro. Una delle caratteristiche migliori dello storytelling, non mi stancherò mai di dirlo, è proprio la versatilità.
Lo storytelling è una componente fondamentale per creare una comunicazione efficace e coinvolgente, per costruire narrazioni che risuonano con il pubblico, rendendo i contenuti non solo informativi ma anche emozionalmente risonanti.
Se desideri approfondire l’arte dello storytelling e applicarla efficacemente alla tua comunicazione online, non esitare a contattarmi. Possiamo conoscerci meglio con una call gratuita di 30 minuti e capire insieme se ci sono le basi per creare una strategia narrativa che catturi l’attenzione e l’immaginazione del tuo pubblico.